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    Social media e B2B: una coppia destinata al successo

    Tempo di lettura: 3 minuti

    Se i social media costituiscono già una parte fondamentale delle comunicazioni B2C (business-to-customer), è interessante vedere come anche la parte B2B (business-to-business, ovvero il commercio tra le aziende) si stia muovendo nella direzione del cambiamento, con modifiche pronte a portare una ventata di novità in ambito social.

    Non si tratta ancora di dati entusiasmanti, soprattutto in Italia, dove la tendenza delle imprese orientate al B2B è ancora legata alla comunicazione offline e a poche innovazioni sul versante digitale. È invece importante sottolineare come gli strumenti usati nel marketing online B2C siano esportabili anche in quello B2B: i vantaggi sono moltissimi, soprattutto se i social vengono utilizzati con il giusto criterio.

    La tendenza è spesso quella di considerare i rappresentanti del B2B come degli addetti ai lavori, che quindi non hanno bisogno di essere divertiti o coinvolti nello scambio di informazioni; questo ha reso la loro comunicazione impersonale e noiosa, un mero strumento orientato ad un fine pratico.
    I social media rappresentano quindi l’occasione perfetta per ridisegnare i contorni di questo ambito, che ha bisogno di essere svecchiato e di imparare dal B2C come si possa portare avanti il proprio mestiere in modi diversi e più coinvolgenti.

    La cosa essenziale è assumere un professionista, un esperto della comunicazione online e in particolare dei social media: spesso, infatti, si tende a scegliere qualcuno che abbia una grossa esperienza nel campo di riferimento dell’azienda, convinti che questo fattore sia più rilevante. È invece opportuno segnalare come sia più produttivo (nonché più facile) assumere un esperto di marketing a cui insegnare qualcosa della propria attività piuttosto che fare il contrario. Non ci si improvvisa social media manager: c’è una formazione ben precisa alle spalle che non può essere ignorata se si vogliono vedere dei buoni risultati.

    È fondamentale inoltre fare una corretta valutazione dei canali più adatti: nel caso del B2B, il social network più indicato è ovviamente LinkedIn; tuttavia la presenza su altri social consentirà un’affermazione dell’immagine della propria azienda, essenziale nella costruzione e nel mantenimento del brand.

    Infine, è come sempre necessario creare i contenuti giusti per ogni canale utilizzato: bisogna capire se e quanto il messaggio abbia bisogno di essere diversificato e per farlo spesso si deve ricorrere a qualche esperimento, per vedere come il proprio target di pubblico reagirà ad un determinato tipo di contenuto. Ad esempio, un’immagine non deve per forza funzionare bene solo su social media orientati all’aspetto visivo, come Pinterest, ma può portare ottimi risultati anche su LinkedIn o Facebook. Bisogna provare, sperimentare e soprattutto cercare di essere sempre più innovativi, coinvolgenti e, perché no, anche divertenti: l’idea che per dare un’immagine professionale di un’impresa si debba essere seri (e noiosi) è ormai superata, ed è ora che il B2B impari dal B2C come avere successo anche in quest.