04 Lug Quali sono i fattori di scelta del colore di un logo?
Tempo di lettura: 3 minutiTrovare il colore perfetto per un logo non è facile, ma non è nemmeno una missione impossibile: cioè che conta è analizzare correttamente alcuni elementi e seguire determinate linee guida, che possono aiutare a capire quale colorazione si adatta di più ad una certa azienda e ai suoi prodotti.
Innanzitutto è fondamentale un’analisi precisa del target di riferimento, per questioni principalmente demografiche e culturali. Avere un pubblico di adolescenti, ad esempio, può permettere di scegliere toni molto accesi, che sicuramente riusciranno ad attirare l’attenzione dei ragazzi; al contrario, se il target è costituito da adulti appartenenti ad un livello socio-lavorativo alto, sarà più sensato puntare su colori eleganti, in tonalità meno appariscenti e più in linea con uno stile ricercato e raffinato.
Non diverso è il discorso che riguarda le culture: i colori assumono infatti significati diversissimi da paese a paese e bisogna stare sempre molto attenti a questo fattore. Se per noi, infatti, un rosso acceso sta ad indicare sentimenti forti come passione, rabbia e amore, in un posto come l’India significa principalmente purezza. Ecco che quindi non valutare in modo appropriato questi elementi rischia di compromettere tutto il significato che si vuole attribuire al logo.
Un altro punto importante è legato alle emozioni che si vogliono suscitare con quel determinato marchio: in questo caso non si deve solo fare riferimento al pubblico, ma anche al tipo di prodotto che si pubblicizza e a quanto quel colore possa essere adatto in quell’ambito merceologico o di servizi. Ad esempio, se si parla di cibo non si dovrebbe mai utilizzare il nero, che rimanda a sensazioni poco gradevoli e soprattutto poco affini con il gusto; sarà più utile invece puntare su tonalità calde per cibi da cucinare e per gradazioni più fredde per tutto ciò che va conservato in frigorifero.
In ultimo c’è il fattore della concorrenza: confrontarsi con i competitor non è mai facile e spesso si cerca di emergere dal gruppo puntando sull’originalità, ma non sempre è possibile. L’esempio di prima è indicativo: con il cibo si può cercare di apportare qualche variazione, ma certi colori rimanderanno inevitabilmente a dei concetti primari – l’azzurro all’acqua e al fresco; il rosso al fuoco e al caldo – per cui non avrebbe alcun senso cercare di scardinare collegamenti conosciuti da tutti pur di essere notati. Moltissimi marchi della stessa area utilizzano tonalità molto simili, e questo non ha in alcun modo danneggiato la loro presenza sul mercato.
In conclusione, per scegliere il colore giusto di un log non si deve mai dimenticare che è importante seguire i propri obiettivi, ma anche prendere atto dell’esistenza di alcune convenzioni, soprattutto di quelle che non conviene cercare di cambiare.
Certo, a volte bisogna correre qualche rischio, ma sono situazioni che vanno valutate attentamente, insieme a degli esperti che sappiano aiutare sia nella scelta del colore del logo che della costruzione della brand identity: nulla deve essere lasciato al caso!