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    Alla ricerca del follower perduto: gente per bene o persone disturbate?

    Tempo di lettura: 3 minuti

    Il modo più facile per attirare l’attenzione, in comunicazione, è provocare: lo sanno bene, ad esempio, gli haters (odiatori seriali): l’unica cosa che vogliono, è attirare l’attenzione e, per questo, sono disposti a qualsiasi cosa (con escalation di toni e modi sempre più aggressivi) pur di averla.

    Acquisire popolarità (in modo temporaneo), senza meriti, è facile: basta spogliarsi sui social o partecipare a trasmissioni televise, come i reality, per poi improvvisarsi “influencer“; il verò problema, però, è giocare sul lungo periodo: per questo devi acquisire credibilità, costruire una reputazione forte ed affermarti per quello che realmente sei in grado di offrie.

    Odiare, contestare o andare contro corrente permette di acquisire velocemente popolarità ma, a lungo andare, chi decide di utilizzare questo tipo di combinazione diventa una delle tante “meteore”, specialmente se non è in grado di innovarsi o affermarsi per quello che realmente è.

    Costruire una solida identità, abbinata ad una giusta dose di credibilità, permette di contornarci di persone felici di seguirci (sia come persone che come brand) e appassionate ai nostri contenuti: in questo modo avremo una reputazione forte e le nostre scelte o i nostri prodotti / servizi verranno visti in modo positivo.

    Se, al contrario, cerchiamo il successo rapido, costruiremo una reputazione debole e sarà facilissimo essere circondati da persone distrubate (haters) che cercheranno, in ogni modo, di vomitarci addosso la loro frustrazione e la loro invidia.

    Quello che dovete sempre chiedervi è chi vorreste come collaboratori nella vostra attività: gente per bene (magari pochi ma buoni) o persone disturbate?

    Come è possibile costruire una reputazione on line, conquistando la fiducia dei clienti / followers?

    Vediamo insieme alcuni punti che è fondamentale curare attentamente:

    • nella comunicazione on line è opportuno non mentire mai, né agli altri né a te stesso;
    • non pretendere qualcosa da quello che si fa: bisogna preparare i contenuti senza farsi aspettative, cercando di offrire sempre qualcosa di utile per chi ci segue;
    • non manipolare la comunicazione: a lungo andare può essere controproducente;
    • non nascondere mai la verità: può capitare di commettere errori, sia a livello aziendale che a livello comunicativo ma, come tali, vanno affrontati. Cercare di nasconderli potrebbe portare alla gogna pubblica con conseguente perdita di credibilità. Meglio affrontare subito il problema comunicando l’errore e la volontà di porvi subito rimedio. Da un problema è sempre possibile costruire un’opportunità.
    • condividere sempre il proprio intento, la propria visione, la direzione in cui si sta andando o in cui si vorrebbe andare: in questo modo, qualcuno potrà credere in noi.
    • non fare i fenomeni: veniamo puntualmente bombardati da persone o brand che provano a cantarsela da soli e sappiamo quando sia difficile creare una connessione o dare credibilità a questa tipologia di influencer.