06 Giu Marketing e psicologia dei colori: quanto influenzano gli acquisti?
La scelta dei colori incide, e non di poco, nelle strategie di marketing.
La scelta dei colori incide, e non di poco, nelle strategie di marketing.
Un tema all’ordine del giorno, che ci coinvolge da vicino, è la forte ignoranza di cui siamo testimoni ogni volta che apriamo i principali social network (in particolar modo Instagram e Facebook).
Sappiamo bene come la Brand Identity (l’identità che contraddistingue un marchio), sia un elemento essenziale per qualsiasi azienda, piccola o grande che sia, rappresentando il suo primo biglietto da visita. Ciò vale ancor di più nel caso dei beni di lusso. Trattandosi di prodotti destinati...
Il modo più facile per attirare l’attenzione, in comunicazione, è provocare: lo sanno bene, ad esempio, gli haters (odiatori seriali): l’unica cosa che vogliono, è attirare l'attenzione e, per questo, sono disposti a qualsiasi cosa (con escalation di toni e modi sempre più aggressivi) pur di averla.
Viviamo in una realtà social dove possiamo assistere ad un fenomeno sempre più marcato ed evidente: gli haters.
Sono molti i motivi per cui un sito può incorrere nelle penalizzazioni di Google. Abbiamo visto nel precedente articolo come questo possa riguardare i contenuti e i link se non sono adeguati alle esigenze dell'utente o se sono strutturati per cercare di ingannare i motori di ricerca.
Fra i diversi motivi che concorrono alla perdita di traffico verso un sito, bisogna considerare le penalizzazioni di Google, che intervengono quando il motore di ricerca rileva delle infrazioni di diverso tipo.
Una delle domande più frequenti quando si parla di fattori di ranking è se la velocità di caricamento di un sito (la cosiddetta “pagespeed”) sia un elemento di valutazione ai fini del posizionamento oppure no.
Come già annunciato nel novembre 2016, Google sta cercando di cambiare l'ordine di priorità nelle sue indicizzazioni e, seppure a livello per ora sperimentale, si sta muovendo in una direzione chiamata “mobile first index”, ossia una priorità dei contenuti mobile rispetto a quelli desktop.